• Un trattamento Reiki in cosa consiste?
  • Il ricevente viene fatto sdraiare su una superficie comoda (un lettino terapeutico fisso, mobile, un tatami – sarebbero meglio di letti o divani). A questo punto, l’operatore che è una persona iniziata al Reiki canalizza l’Energia Universale, in modo amorevole e rispettoso, attraverso una delicata imposizione delle mani sul ricevente.
  • Bisogna spogliarsi per questo?
  • No, Reiki passa attraverso i vestiti e si possono tenere le mani a 5 – 10 cm di distanza dal corpo.
  • Allora Reiki non è un massaggio?
  • No, Reiki non è un massaggio, è trasmissione energetica! Reiki prevede un contatto minimo, delicato, rispettoso. La mano si appoggia sul ricevente con una forza che potresti quantificare in circa 5 grammi di peso: pur essendo delicato, è tuttavia un appoggio; occorre evitare, infatti, che la mano, indecisa, tremi, in quanto disturberebbe il rilassamento.
  • E mentre l’operatore impone le sue mani, il ricevente cosa deve fare?
  • In realtà nel Reiki non si deve fare niente; si puo fare quello che ci si sente in quel momento. E’ consigliabile tuttavia sfruttare l’elevata capacità distensiva e rilassante dell’Energia Universale per sciogliere le proprie tensioni fisiche, alleggerire i propri carichi mentali ed emozionali: in poche parole lasciati andare il più possibile al piacere del relax fine a se stesso. Potresti scoprire addirittura di addormentarti dopo pochi minuti. Il tuo organismo utilizza Reiki non solo per riequilibrarsi, ma anche per rigenerarsi.
  • Conviene stare in silenzio durante la seduta Reiki?
  • In effetti il silenzio ti permette di prendere maggiormente contatto con te stesso, in un contesto mirato in cui per definizione sei fuori dai ritmi frenetici del vivere quotidiano. Per un oretta lascia che il mondo corra pure senza di te. E il tuo silenzio permette anche all’operatore di mantenersi concentrato e presente, sfruttando così in modo completo le potenzialità del Metodo Reiki.
  • A chi è indicato il Reiki? chi può trarne beneficio?
  • Mikao Usui, padre del Metodo Reiki, diceva che ricevere questa energia è una sorta di benedizione, intendendo con questo una accezione molto pratica. Più Reiki si riceve, diceva Usui, meglio è! Reiki è facile da imparare, in quanto molto semplice. Esso funge da supporto e da integrazione a tutti i metodi medico-terapeutici. Riattiva e accelera i processi naturali di autoguarigione; dà aiuto a livello fisico, a livello mentale, a livello emozionale e a livello spirituale. E’ efficace contro lo stress, favorisce il rilassamento, dona vitalità e gioia di vivere. E’ consigliato come coadiuvante di qualunque processo di guarigione.
  • Quante sedute occorrono per sentirne i benefici?
  • Una seduta (di un ora circa) fa molto e la persona con un minimo di sensibilità può già coglierne gli effetti, sia nella veglia che nella qualità del sonno. Naturalmente, 4-5 sedute creano un effetto cumulativo capace di convogliare assai più efficacia nell’ottica di ristabilire il benessere psico-fisico. In definitiva, il numero di sedute varia in proporzione alle problematiche che si intende affrontare.
  • Con che cadenza vanno effettuate le sedute di trattamento Reiki?
  • Questo è estremamente variabile. Una volta ogni tanto se si vuole favorire distensione e rilassamento, quindi come semplice antistress. A cadenza più fitta qualora si voglia utilizzare l’energia come coadiuvante di specifici processi di guarigione: in questi casi le sedute possono essere anche quotidiane.
  • L’operatore di un Trattamento Reiki ci fa una diagnosi?
  • Assolutamente no! L’operatore energetico potrebbe anche essere un medico, ma la maggior parte delle volte è semplicemente una persona senza alcuna competenza medica che mette a disposizione il suo tempo per favorire il benessere altrui. Nessuno, oltre al medico è autorizzato ad effettuare diagnosi, a prescrivere farmaci (o suggerirne la sospensione) o ad usare sostanze medicamentose: l’operatore Reiki si deve dunque astenere rigorosamente da questo tipo di ingerenza.
  • L’operatore puo dire che cosa ha percepito durante il trattamento?
  • Come abbiamo visto prima, è importante per entrambi, operatore e ricevente, mantenere un contesto tranquillo e silenzioso, tuttalpiù con della buona e rilassante musica di sottofondo. Al termine del trattamento, l’operatore, con molta discrezione, sobrietà e professionalità può dare voce a quanto la sua sensibilità ha manifestato durante il trattamento stesso, ricordando che le sue sensazioni non hanno carattere di obiettività assoluta, quanto piuttosto di semplici indicazioni.